Il ruolo sociale delle due ruote
Uno degli aspetti più evidenti della circolazione urbana è la ricorrente situazione di congestione che abbraccia ormai molte ore della giornata e ampie zone di città. Le due ruote si contrappongono concettualmente a tale sclerosi viabilistica in virtù della loro agilità nel traffico, del minor spazio occupato per persona trasportata e della facilità di reperire posti di stazionamento non fruibili da altri mezzi di trasporto.
D’altra arte la risoluzione drastica della congestione attraverso il monopolio del trasporto pubblico, da alcuni invocato, richiederebbe una radicale modificazione della fisionomia della mobilità cittadina: la riconversione dall’automobile al mezzo pubblico comporta una rinuncia alla libertà di orari, di fermate e di percorsi che nessun trasporto collettivo potrebbe assicurare; anche in termini economici non v’è dubbio che un maggior impiego delle due ruote sia più giovevole per le finanze pubbliche e private.
E’ giunto dunque il momento di ridare spazio al ciclo e al motociclo, facilitandone l’uso e migliorandone le condizioni di sicurezza oggettiva e soggettiva.
Tale opinione trova evidente sostegno in quanto si sta facendo in molti Paesi europei e compare autorevolmente anche nei documenti programmatici dell’O.C.S.E. – l’Organizzazione Internazionale per lo Sviluppo Economico – e del Consiglio d’Europa, dove ripetutamente viene sottolineata l’importanza del ruolo delle due ruote come mezzo di trasporto, da integrarsi, nella pianificazione della mobilità urbana, con i servizi collettivi e l’autovettura individuale.